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Cosa serve alle StartUp?

Ecco cos’è veramente e di cosa ha bisogno una StartUp per iniziare

Il retroscena delle startup

Molto spesso sentiamo la parola “startup” distrattamente dalla radio, in tv o la leggiamo sui giornali.
Una startup è una piccola nuova impresa, questa è la definizione che ci diamo quando parliamo dell’argomento. Ma dietro alle startup c’è molto di più, perché ognuna di esse nasce da un’idea, un progetto, e delle persone che investono non solo economicamente, ma anche emotivamente.

Cosa sono veramente le startup?

Sono nuove imprese, composte inizialmente da poche persone, che si appoggiano generalmente al digitale per sviluppare il proprio progetto. Sono fondate sulle idee di giovani imprenditori, che si trovano nella maggior parte dei casi sprovvisti di reali conoscenze del business. A questo proposito è bene documentarsi sul mercato in cui si inserisce la startup, analizzandone a fondo le caratteristiche per poi creare un piano di business specifico per dare una direzione concreta alla piccola impresa; sono i primi step che avviamo anche con i nostri clienti, di fondamentale importanza per uno sviluppo sano del business.
Questi progetti, per avere un sostentamento economico iniziale, ma anche durante i primi anni di attività, sono autofinanziati oppure appoggiati da finanziatori esterni che credono nell’idea e nella possibilità reale della startup di favorire l’economia di quel determinato settore.
Il concetto di startup è importato dall’America, e in Italia è stato visto come una concreta possibilità per i giovani di crearsi un proprio lavoro, cercando allo stesso tempo di realizzare le proprie idee.

Avere l’dea giusta può fare la differenza in ambito #startup #webstation @web_station

Di cosa ha bisogno una startup per iniziare?

Nella pratica, quali sono i principali mattoni per costruire una startup che funzioni?

  1. Partire dall’idea: sembra semplice, ma l’idea che ha fatto scaturire il desiderio di mettersi in gioco per aprire una nuova impresa deve essere realizzabile. Sostenibile economicamente e nel lungo periodo. Se non c’è un’idea forte o rivoluzionaria la start-up può avere breve vita.
  2. Stabilire un piano di business: per la sostenibilità economica dell’azienda è necessario analizzare tutti i fattori che la coinvolgono a trecentosessanta gradi: dall’individuazione del target di riferimento alla stesura di un programma di budget, che includa le azioni di marketing, di comunicazione e di promozione dell’identità dell’azienda.
  3. Le persone: sembra scontato, ma spesso ci si dimentica che sono le persone che hanno dato il via al progetto, ed è su di esse che bisogna puntare, sia attraverso la formazione individuale sia tramite la cooperazione di gruppo. Bisogna saper scegliere i dipendenti giusti, domandarsi quali sono le capacità dei colleghi per poterle mettere in risalto per apportare benefici all’azienda. Bisogna sempre ricordare che una startup è un impegno costante, non è qualcosa da prendere alla leggera, quindi alla base di tutto servono le giuste motivazioni, e uno sguardo attento al presente per comprendere meglio quale sarà il futuro.

    Spesso chi crea una #startup è giovane per conoscere il mondo del business, ma si può sempre imparare #webstation @web_station

Un po’ di numeri

In Italia le start-up nate negli ultimi anni sono veramente molte, ma poche riescono nel lungo periodo a rimanere stabili sotto forma di azienda vera e propria. Secondo le informazioni raccolte da Startup Italia, sono stati raggiunti 97,977 milioni di euro in 74 operazioni di investimento. Il nostro Paese ha visto un vero e proprio boom di nascite di startup, sostenute da appositi incubatori, i luoghi in cui i nuovi imprenditori possono confrontarsi, creare collaborazioni ed essere seguiti dal punto di vista formativo.
Il 2015 è stato l’anno delle startup, specialmente in ambiti come il turismo, il food e la medicina. Ci aspettiamo a questo punto che il 2016 sappia rispondere positivamente alle aspettative.

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