Il business oggi vive del Content Marketing. Inutile girarci attorno, se non ti promuovi non esisti e se non sai fare Content Marketing non puoi promuoverti. Efficacemente, quantomeno.
Cos’è il Content Marketing? Si tratta di una strategia di Web Marketing che consiste nel pianificare, produrre e promuovere contenuti di valore per lo specifico target di riferimento. Te ne ho parlato in modo approfondito nel post Content Marketing: cos’è e quando funziona. Oggi, qui, continuiamo la nostra avventura alla scoperta dei contenuti e il nostro viaggio si arricchisce della presenza di un appassionato e appassionante compagno, Francesco Ambrosino, padre di Socialmediacoso. Te lo presento!
Sono burbero, sbuffo spesso e ho già le rughe. Amo il cinema, le serie tv americane, la musica, i libri. Mi nutro di parole, pop corn ed emozioni forti. Mi commuovo spesso, e non me ne vergogno affatto. Le cuffie dell’iPhone sono il mio scudo contro le chiacchiere inutili.
Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Per lavoro, coso il coso.
#1. Ciao Francesco, partiamo subito forte. La domanda è: perché un’azienda deve (o dovrebbe) investire in strategie di Content Marketing?
Ciao Ludovica, lo sai che questa è la prima volta che mi intervisti? Sono lusingato ed emozionato.
Detto questo, faccio quello che non si dovrebbe mai fare in un’intervista, rispondere ad una domanda con un’altra domanda. Ma, come sai, io non rispetto le regole, quindi ti chiedo “Ma è davvero necessario investire nel Content Marketing?”.
Prima di chiederci perché, dovremmo valutare se un tale investimento è opportuno o meno. Come si fa a valutarlo? La prima cosa da fare è analizzare il funnel di acquisizione di contatti e clienti che l’azienda, tradizionalmente, e forse inconsapevolmente, utilizza. Se non c’è una struttura, in azienda, tale da gestire in modo corretto i lead generati da un’azione di content marketing, allora è meglio aspettare, e procedere con quello che io chiamo il processo di digital evolution aziendale.
Prima di aprire il blog aziendale, per intenderci, è necessario educare il cliente al digitale, altrimenti è come cercare di svuotare il mare con un secchio bucato.
Ora, per rispondere alla domanda, ti faccio una di quelle belle bullet list che tanto piacciono ai lettori:
- Generare traffico sul sito;
- Fare branding;
- Fare awarness, ovvero far conoscere l’azienda e rafforzarne la notorietà;
- Posizionare il sito sui motori di ricerca;
- Fare lead generation;
- Acquisire autorevolezza;
- Fidelizzare utenti e clienti;
Non male, vero?
#2. Ci suggerisci 3 caratteristiche che una strategia di Content Marketing deve avere per garantire ROI a un investimento?
Se me lo chiedi, lo faccio :-D.
Allora:
- Deve basarsi su dati e informazioni certi, o stimati in modo verosimile;
- Deve essere flessibile, in modo da correggere il tiro man mano che si acquisiscono più dati da analizzare ed elaborare;
- Deve essere finalizzata ad ottenere risultati credibili e concreti.
Il Content marketing funziona solo se si inserisce in una strategia più ampia e complessa. Da solo, non basta.
#3. Chi è il Content Marketer e cosa lo rende un professionista?
Il Content Marketer è un professionista capace di seguire tutto il processo di acquisizione e gestione dei clienti, sia dal punto di vista strategico che operativo. Deve sapere cosa fare, come farlo, quando farlo e perché farlo. E deve saperlo fare.
Per me, poi, deve possedere doti di leadership e di management, perché non può e non deve operare in solitaria, e deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
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#4. Quali sono gli strumenti del Content Marketing?
Il cervello, possibilmente acceso.
Poi, una volta attivate le sinapsi, deve sapere utilizzare dei tool di analisi dei dati, come Google Analytics, i Facebook Insights e simili, deve conoscere le piattaforme social e capirne le peculiarità, deve avere una conoscenza abbastanza approfondita delle tecniche di ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca, di web writing, di blogging, di comunicazione persuasiva, deve conoscere molto bene WordPress e possibilmente qualche rudimento di linguaggi di programmazione, e sapersela cavare in generale con i tool online, da Mailchimp a Canva, passando per PostPickr e Onlypult, e così via.
Insomma, deve saper cosare il coso :-D.
Leggi anche: Scrivere un blog post: le 13 fasi del blogging [+ Infografica].
#5. Parliamo del blog. Può incidere sulle vendite di un business? In che modo?
Certo che sì, a patto che il contenuto sia valido quanto il contenitore e il contesto. D’altronde, Contest is King, non solo Content.
Il blog può sostenere la struttura del sito, potenziando il posizionamento organico sui motori di ricerca, e questo si traduce in più visite e più conversioni, può veicolare traffico verso landing page specifiche, può aiutarti ad acquisire più lead.
Però, ripeto, il contenitore deve essere adeguato. Se arriva un lead, l’azienda poi lo deve saper gestire per convertirlo in un cliente pagante, altrimenti non serve a niente.
#6. Com’è possibile misurare le performance di un blog? E perché è importante farlo?
È fondamentale farlo, altrimenti a che serve il blog? Si possono misurare le performance di un blog da diversi punti di vista:
- Volume di traffico generato;
- Posizionamento organico conseguito;
- Numero di lead acquisiti;
- Click su CTA;
- Social Share;
- Aumento fan e follower social;
- Contatti diretti tramite form del sito o social network;
- Richieste di collaborazioni per Guest Post e influencer marketing.
Sono tutte importanti, e non si annullano tra di loro.
#7. Quali aspetti deve valutare un’azienda prima di scegliere il Content Marketer a cui affidare la sua comunicazione?
Deve scegliere me, senza se e senza ma. 😀
Laddove possibile, è preferibile scegliere qualcuno che abbia una esperienza nel settore nel quale opera l’azienda, in modo da bypassare diversi passaggi. In ogni caso, credo che l’unico modo per fare una scelta intelligente è verificare il lavoro svolto dal consulente, assicurarsi che non sia solo un teorico che abbia le competenze per fare le cose e non solo per dire agli altri cosa fare, e che sia attento ai dati.
#8. Siamo soliti chiudere la nostra rubrica con uno sguardo al futuro. È imprevedibile, lo sappiamo. E per fortuna, aggiungiamo noi. Ma, stando alla tua esperienza, come credi che potrebbe evolvere il Content Marketing? Quali opportunità potrebbe riservare ai brand?
Io credo che il blog aziendale crescerà sempre di più nei prossimi 5 anni, perché il nostro modo di ricercare le informazioni e di acquistare prodotti e servizi è cambiato, passa dal web e dai social, e non si può evitare di produrre contenuti utili e di qualità user oriented, oltre che seo oriented. Che poi, in realtà, è la stessa cosa.
Hai bisogno di professionisti che ti aiutino a pianificare un’efficace strategia di Content Marketing per il tuo business? Desideri informazioni? Vuoi un preventivo?
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